La scorsa volta abbiamo parlato un po’ della storia del Monastero di Santa Chiara, oggi invece parleremo degli interventi di restauro realizzati.
STATO DI CONSERVAZIONE
Il manufatto infatti si presentava in pessimo stato di conservazione, in particolare il visibile annerimento dovuto ai gas di scarico ed al particellato atmosferico rendeva la facciata poco leggibile dal punto di vista estetico, ma era anche oggetto di un ulteriore degrado conservativo, erano presenti infatti piccole fenditure, disgregazione della materia cristallina (visibili soprattutto nelle parti basse del manufatto) che con infiltrazioni di acqua , gelo e disgelo, e formazione di ambienti biodeterogeni potevano portare alla disgregazione della materia cristallina.
La mancanza di manutenzione e l’inevitabile esposizione agli agenti atmosferici e all’inquinamento (piogge acide) hanno determinato sui marmi la formazione di macchie giallastre (eccesso di sali solubili) e croste nere nelle zone non soggette al dilavamento delle acque piovane. La mancata e/o scorretta manutenzione e l’inevitabile esposizione agli agenti atmosferici hanno determinato la presenza di macchie e scritte vandaliche di varia natura.
INTERVENTI REALIZZATI
Lo scopo dell’operazione era quello di migliorare la leggibilità e la fruizione dell’opera stessa, effettuando una rimozione di depositi superficiali coerenti, incrostazioni e macchie solubili.
Depolveratura superficiale con pennellini morbidi e aspiratori, rimozione del guano di uccelli ed escrementi di topi con irrorazione di acqua a getto continuo, un tensioattivo e spazzole morbide.
Imbibizione con anti biocida infiltrato con siringhe in tutte le fessure in particolare dove è stata sradicata la vegetazione.
Le scritte vandaliche effettuate con bombolette spray, vernici e pennarelli ad inchiostro sono state rimosse servendosi di un gel antigraffiti a base di glicoli eteri e tensioattivi, pronto all’uso, formulato appositamente per rimuovere graffiti da superfici sia protette, sia non protette in particolare sulle superfici marmoree.
Il gel antigraffiti è stato applicato sulla superficie con pennello e poi rimosso con acqua calda a bassa pressione. Successivamente ripetuti lavaggi con acqua deionizzata e spazzole morbide ne hanno cnsentito un adeguata rimozione. Dopo aver spazzolato la superficie, si procede ad una delicata rimozione manuale con bisturi, con microtrapano a velocità variabile localizzata nelle zone di maggiore persistenza dello sporco.
Le macchie bianche o giallastre sono state estratte con impacchi di argilla ed acqua deionizzata (con una miscela di polpa di carta più argille assorbenti in rapporto 1:1, si potranno sfruttare le caratteristiche migliori di entrambe.
Sulle scritte del piperno e del tufo preventivamente conslidate, con idro-getto erogato tramite un ugello che permette di trasformare l’energia di proiezione in energia rotativa in modo che operi più delicatamente sulle superfici. Rimozione puntuale delle scritte con vernici, spray e dei residui superficiali più tenaci e, su superfici in buono stato di conservazione, mediante micro-aero-sabbiatura a “bassa pressione”, sistema integrato di pulitura selettiva con funzione automatica di vaporizzazione di acqua per idrolavaggio a bassa pressione con proiezione controllata di carbonati o inerti minerali. L’operazione di recupero delle superfici è possibile grazie alle caratteristiche di precisione e versatilità del sistema che oltre ad essere particolarmente adattabile consente un efficace regolazione della pressione e del flusso degli inerti, a secondo del materiale da trattare, riportando gradualmente le superfici quanto più vicino allo stato originario.
Pulizia finale delle superfici. Si prevedere un risciacquo con idropulitrice a bassa pressione per permettere un’adeguata rimozione del solvente nelle parti basse ed una più efficace rimozione delle scritte vandaliche.
PRECONSOLIDAMENTO E CONSOLIDAMENTO
Descrizione e finalità : Il consolidamento ha lo scopo di ridare consistenza meccanica al manufatto. Il consolidante modifica la struttura dello strato decoeso riempiendone i pori, questo ne garantisce una maggiore resistenza ai processi di alterazione. Inoltre può svolgere anche una funzione protettiva.
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E’ stata realizzata l’ impregnazione delle superfici lapidee tufacee e marmoree con un consolidante inorganico, silicato di etile, dato a pennello ed a spruzzo, su superfici assolutamente asciutte, sia in fase preliminare che successiva alla pulitura per garantire la maggiore consistenza materica.
INTEGRAZIONE PLASTICA
Descrizione e finalità : La stuccatura ha lo scopo di ripristinare la continuità delle superfici in presenza di fratture, fessure e mancanze.
Le lesioni marmoree, laddove necessario sono state risarcite con iniezioni di resine consolidanti e stuccate.. Le parti mancanti sono state rifatte utilizzando marmo o miscele di resina poliestere, con cariche o con marmorino ad imitazione della superficie limitrofa. La polvere di tufo e di piperno miscelata con calce e pigmenti ha permesso una resa estetica e materica del tutto simile all’originale. Nelle parti da far aderire, ove non fosse possibile inserire imperniature, verranno effettuati incollaggi con resine bicomponenti .
PROTEZIONE E INTEGRAZIONE CROMATICA
Descrizione e finalità: Lo scopo è quello di proteggere il manufatto, rispettando comunque le esigenze estetiche e di lettura filologica dell’ opera .
Per proteggere la superficie si utilizzerà una miscela di polimeri paraffinici ArtShield steso su tutta la superficie a pennello in più mani, 4 mani, in particolare sulle stuccature e nelle zone maggiormente accessibili agli imbrattamenti.
RACCOMANDAZIONI E INTERVENTI DI MANUTENZIONE
Completato il restauro nasce l’ esigenza di garantire un servizio regolare di controllo e di manutenzione necessario alla conservazione dell’ opera restaurata. Infatti la sorveglianza , il controllo delle condizioni ambientali, le misure di prevenzione e di manutenzione sono il completamento indispensabile all’ intervento di restauro